Italiani brava gente: il campo di concentramento di Gonars

In prossimità del 25 aprile è sempre utile ricordare i crimini efferati compiuti dal regime fascista italiano, esercizio utile a sfatare il mito degli “Italiani brava gente”

Il 6 aprile 1941 la Germania nazista e l’Italia fascista invadono la Jugoslavia, che viene smembrata. La parte occidentale della Slovenia viene annessa direttamente all’Italia con il nome di “Provincia di Lubiana”. Viene annessa anche buona parte della Dalmazia e la Croazia è ridotta al livello di stato satellite.

La repressione degli italiani nei confronti della popolazione civile è durissima e non ha nulla da invidiare a quella nazista.

Per impedire alla popolazione civile di sostenere i partigiani la stessa città di Lubiana viene trasformata in un carcere a cielo aperto, circondata da filo spinato. Vengono aperti diversi campi di concentramento dove trasferire i civili sospettati di sostenere la Resistenza.

Si calcola che siano state complessivamente deportate dalla Slovenia circa 30.000 persone (su circa 340.000 sloveni passati sotto il controllo italiano).

Tra i campi ricordiamo quelli di Arbe (Rab, ora in Croazia), Monigo (Treviso), Gonars, Visco (Udine), Sdraussina (Gorizia), Renicci (Arezzo), Chiesanuova (Padova), Fiume.

quello che segue è un documentario sulle terribili condizioni di vita nel campo di concentramento di Gonars

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